Come affittare una casa ammobiliata? Quali documenti ti servono e cosa devi fare per non avere problemi, a partire dalla scelta della tipologia contratto di affitto?
- Affittare casa ammobiliata o vuota, quali le differenze?
- Affitto casa ammobiliata, con quale contratto?
- Cosa serve per affittare un appartamento ammobiliato?
- Affittare casa ammobiliata: ecco le regole
Affittare casa ammobiliata o vuota, quali le differenze?
Quando devi acquistare una casa sai bene che ci sono una serie di verifiche da fare, a partire da quelle riguardanti il valore effettivo della casa e fino ad arrivare a quelle inerenti le sue reali condizioni (come, ad esempio, l’impianto elettrico, idraulico e lo stato generale della struttura).
Come ti devi comportare, invece, quando intendi affittare una casa, ammobiliata, per giunta?
In realtà non ci sono grandi differenze tra affittare una casa ammobiliata o vuota, almeno dal punto di vista contrattuale.
Ciò che davvero cambia quando intendi affittare una casa arredata è:
- avere la necessità di redigere un inventario dei beni: può essere già parte integrante dell’accordo, allegato a esso oppure può essere fatto su un documento a parte;
- tu, in qualità di locatore, devi garantire al tuo conduttore il buono stato degli arredi e l’effettivo funzionamento degli elettrodomestici.
Affitto casa ammobiliata, con quale contratto?
Sono diversi i contratti di locazione che puoi utilizzare per affittare la tua casa ammobiliata.
Per l’affitto di una casa ammobiliata, puoi valutare la tipologia di contratto da scegliere in base alla sua durata e alle condizioni del contratto stesso.
In qualità di locatore puoi optare, in base alla particolare esigenza abitativa di quello che dovrebbe essere il tuo conduttore, per un contratto di locazione:
- a canone libero: il contratto di locazione a canone libero, detto anche 4+4, ha una durata minima di quattro anni e si può rinnovare per altri quattro, salvo disdetta;
- a canone concordato: il contratto di locazione a canone concordato, detto anche 3+2, è di 3 anni, rinnovabili di altri due. Questo contratto è frutto di un accordo tra le associazioni di categoria di locatori e inquilini;
- a uso transitorio: il contratto di locazione a uso transitorio ha una breve durata, che non può superare i 18 mesi. Questa tipologia contrattuale è la scelta giusta per chi ha un’esigenza abitativa momentanea e transitoria, che deve essere dimostrata con la relativa documentazione, da allegare allo stesso contratto;
- per studenti universitari: il contratto di locazione per studenti universitari va dai 6 mesi ai 3 anni e si può rinnovare alla prima scadenza, salvo disdetta da parte del conduttore. Questo contratto normalmente prevede l’affitto di stanze ammobiliate.
Cosa serve per affittare un appartamento ammobiliato?
Cosa serve per affittare un appartamento ammobiliato?
Occorre fare un inventario, indicato nel contratto di affitto come una vera e propria clausola contrattuale, o in un documento a parte (un altro contratto), da allegare allo stesso, dove elenchi tutto ciò che riguarda l’arredo dell’immobile, in ogni sua stanza: a partire dai mobili, oggetti e dagli elettrodomestici della cucina, dal divano e dalla televisione in soggiorno e fino ad arrivare a tutto quello che lasci come arredo in bagno e nelle altre camere della zona notte.
L’inventario è fondamentale per affittare una casa arredata, poiché rappresenta tutto ciò che concedi in godimento al conduttore, ed è l’unico modo per dimostrare la sua esistenza. Questo ti permetterà di essere sicuro che il conduttore te lo restituisca alla scadenza del contratto di affitto del tuo appartamento ammobiliato, e di verificare che esso ti venga riconsegnato nelle stesse condizioni in cui tu lo hai lasciato, senza chiaramente tener conto della normale usura dovuta all’utilizzo che si è fatto di esso nel tempo.
L’ideale è stilare un inventario un inventario mobili e oggetti diviso per i vari ambienti della casa. Questo è utile per evitare di fare confusione.
Quindi, per affittare una casa ammobiliata, regole diverse sono da tenere in considerazione, visto che possono variare, tanto per cominciare, anche solo per il pagamento dell’imposta di registro da sostenere al momento della registrazione. Le regole cambiano se:
- l’inventario è contenuto nel contratto di affitto della tua casa ammobiliata: l’imposta di registro è pari al 2% dell’ammontare dei canoni previsti per l’intera durata della locazione
- l’inventario è contenuto in un altro contratto separato: l’imposta di registro è duplice, e cioè il 2% per il contratto riguardante il bene immobile e il 3% per il contratto che interessa l’inventario dei beni mobili che arredano la casa.
Ricordati che, in qualità di locatore, devi registrare il contratto entro 30 giorni dalla firma.
Affittare casa ammobiliata: ecco le regole
Quando decidi, quindi, di affittare una casa ammobiliata, devi tenere conto di diverse regole, come quelle che abbiamo già visto. Ecco altre regole per affittare una casa arredata, che non sono da dimenticare:
- garantire che tutti gli impianti (idraulico, elettrico, gas, antifurto….) siano a norma;
- garantire che tutti gli elettrodomestici (frigorifero, forno, congelatore, ferro da stiro, lavatrice, lavastoviglie…) siano perfettamente funzionanti;
- essere in possesso di un Attestato di Prestazione Energetica (APE) aggiornato: potrai puntare su un canone più alto se hai una buona certificazione energetica dell’immobile, poiché consentirà al conduttore di avere un buon risparmio in bolletta;
- fare la giusta ripartizione delle spese di manutenzione del mobilio che arreda la casa: i criteri sono gli stessi che usi per le spese di manutenzione dell’immobile. A carico tuo sono le spese di straordinaria amministrazione, dove sono previsti interventi importanti e costosi, come può essere mettere a posto l’impianto elettrico o di riscaldamento. A carico del conduttore sono invece le spese di manutenzione ordinaria, dovuta all’usura naturale, di quei beni, nel tempo.