Casa in stile Liberty, idee per l'arredamento

Il trionfo dei fiori e il fascino delle linee curve e asimmetriche ammaliano sin dal primo sguardo. Lo stile Liberty, o Art Nouveau, è tutto da scoprire. Ecco qualche idea per l’arredamento dei tuoi spazi.

 

Stile Liberty, le caratteristiche

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Stile Liberty, cos’è?

 

Quando parliamo di stile Liberty, stile Floreale, o di Art Nouveau, stiamo dicendo la stessa cosa, anche se qualche precisazione va fatta. Lo stile liberty deve il suo nome ai magazzini Liberty & Co. di Londra, fondati nel 1875 dal famoso commerciante londinese Arthur Lasenby Liberty. Qui venivano venduti oggetti d’arte e arredamento di alta qualità provenienti dall’estremo Oriente. Gli inglesi furono tra i primi ad applicare questo stile alla decorazione dei mobili, di stoffe e di oggetti di arredamento.

 

In realtà, lo stile Liberty, che approda in Italia inizialmente con il nome di stile Floreale, non è altro che l’Art Nouveau, uno stile che nasce in Francia nel XX secolo, per diffondersi poi tutta Europa con nomi diversi: «Jugendstil» in Germania, «Secessione» in Austria, «Modernismo» in Spagna, solo per fare qualche esempio.

 

Siamo nella Parigi della Belle Époque, tra la fine dell’'800 e gli inizi del '900, in un momento storico in cui le invenzioni e i progressi della scienza e della tecnica migliorano le condizioni di vita delle persone, soprattutto nelle grandi capitali. Questo stile, che rappresenta soprattutto la nuova borghesia in ascesa, per contrapporsi all’imperante industrializzazione dove sono protagonisti gli ambienti industriali e le fabbriche, ma anche per rompere con gli schemi precedenti, cerca ispirazione nella natura e nei suoi elementi: ed è proprio qui che gli artisti trovano la forza vitale e dinamica, la perfezione della forma e una rigenerazione costante, rappresentandole nelle loro opere in forma stilizzata.

 

L’Art Nouveau volge lo sguardo alla vita nella sua forma più incontaminata, in una costante ricerca di autenticità. È uno stile che nasce come un nuovo movimento artistico che influenza, abbracciandoli sin da subito, diversi campi: dall’architettura alla decorazione d’interni e urbana, dalla gioielleria agli utensili e all’oggettistica, dal mobilio ai tessuti, dall’illuminazione all’arte funeraria. Nelle arti figurative uno dei principali interpreti è il pittore ceco Alphonse Maria Mucha che dà vita a originali manifesti con immagini di donne sensuali, avvicinate a composizioni floreali e layout tipografici.

 

Art Nouveau è il nome che campeggia per la prima volta a Parigi, nel 1895, sull’insegna realizzata dal designer belga Henri Van De Velde per il nuovissimo negozio-laboratorio appena aperto dal mercante tedesco Samuel Bing. Qui sono esposti mobili e stoffe, quadri, gioielli e pezzi d’arredo, tutti accomunati da un unico stile decorativo basato su linee ondulate, sinuose e ispirate a motivi vegetali. Per qualificare la produzione artistica di Henry van de Velde, l’espressione «Art nouveau» fu utilizzata per la prima volta da Edmond Picard nel 1894 nella rivista belga L’Art moderne.

 

In realtà, sono le lezioni dell’architetto e docente belga Victor Horta a muovere le prime tendenze artistiche francesi. Fare scuola sono gli elementi innovativi da lui inseriti in progetti come casa Tassel e Hotel Solvay: nel primo abbiamo scale sormontate da una calotta di vetro colorato, sostenuta da colonnine in ghisa che nella parte superiore si dipanano in racemi e motivi ondulati, nel secondo linee sinuose e movimentate in ogni dettaglio, dalle vetrate agli stucchi delle pareti, dalle porte alle maniglie. 

 

In Francia abbiamo Hector Guimard che progetta il Castel Béranger, in Germania abbiamo talenti come Herman Obrist, decoratore di mobili e tessuti, o August Enedell e Peter Behrens, che mettono a punto un particolare tipo di decorazione per le facciate esterne degli edifici. In Spagna abbiamo il geniale Antoni Gaudì, che inventa un linguaggio architettonico nuovo, basti pensare ad alcune delle sue opere meravigliose come casa Milà, parco Guell e alla Sagrada Familia. In Italia abbiamo Giuseppe Sommaruga che realizza a Milano Palazzo Castiglioni, ed Ernesto Basile che realizza a Palermo l’Hotel Villa Igiea e una serie di eleganti dimore.

 

L’Art Nouveau rappresenta linfa e nutrimento vitale per le Secessioni, mossa anch’essa da un forte desiderio di cambiamento e di ricerca di un linguaggio formale alternativo. A Monaco abbiamo Franz Von Stuck, a Berlino abbiamo Max Liebermann e Edvard Munch, a Vienna Gustav Klimt e a Praga Alphonse Mucha.

 

Quali sono, quindi, in poche parole, le caratteristiche dello stile Liberty (e cioè dell’Art Nouveau)? I suoi caratteri distintivi sono:

 

  • accentuata eleganza decorativa: i mobili antichi in stile Liberty sono lavorati a intarsio in diversi tipi di legno, dove i colori sono accostati, con gusto e armonia, per comporre decorazioni floreali e scene figurate di gusto simbolista;
  • linee dolci e curve sinuose e delicate, dall’andamento ondulato e asimmetrico, che si incontrano e si intrecciano armoniosamente (spesso nelle gambe delle sedie, dei tavoli o della consolle);
  • uno stile che trova la sua ispirazione nella natura e nei motivi vegetali e zoomorfi stilizzati (forme naturali stilizzate e sintetizzate, dai tipici colori pastello, ispirate al Dolce Stil Nuovo, di fiori, foglie, frutta e grappoli d’uva, anfore, corone d’alloro, uccelli del paradiso e disegni geometrici);
  • nuovi materiali: l'uso di nuove tecniche di produzione industriale e i nuovi materiali, come il ferro, il vetro e il cemento, rendono lo stile Liberty il precursore di quella progettualità che oggi chiamiamo “industrial design”.

 

Case Liberty, gli interni e gli esterni

 

Il cuore pulsante dello stile Liberty è nel suo approccio alle cose. Il punto di partenza dello stile Liberty, e quindi della corrente modernista dell'Art Nouveau, è il movimento delle Arts and Crafts promosso in Inghilterra, nel decennio precedente, da William Morris, il quale riteneva che produzione industriale e arte dovessero coesistere e tendere allo stesso obiettivo, il bene comune.

 

In una casa Liberty, gli interni e gli eterni vogliono raccontarti una conquista: non basta possedere e utilizzare gli oggetti che li rappresentano e li compongono, ma bisogna acquisire una sensibilità maggiore per dare a questi ultimi un senso. E saranno proprio essi stessi a condurti per mano in questa direzione.

 

L’arredamento Liberty deve, cioè, portare a una crescita del gusto e del senso estetico, gli unici che possono aprire la tua mente ai valori culturali. In una casa Liberty, gli interni e gli esterni sono, perciò, il risultato di un lavoro di sinergia con gli artisti, qualcosa di molto più elevato, sia dal punto di vista qualitativo e sia da quello estetico.

 

Arredamento in stile Liberty moderno

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Nell’arredamento in stile Liberty moderno i fiori e i vegetali restano le figure più ricorrenti. La sinuosità dei ghirigori e dei dettagli tipici di questo stile sono lontani e liberi da virtuosismi, regalandoti la raffinatezza e il fascino retrò che senza dubbio preferisci, di gran lunga, all’essenzialità dello stile moderno o, in senso assoluto, dello stile minimale.

 

L’art Nouveau, e quindi lo stile Liberty, rispecchia molto le teorie elaborate dal critico tedesco Wilhelm Worringer, secondo il quale nella storia dell’uomo si alternano essenzialmente due condizioni psichiche: l’empatia e l’astrazione.

 

L’empatia, che presuppone un atteggiamento di apertura e fiducia, la ritroviamo, in questo stile,  nella sua ricerca di linee aperte e biomorfe, che richiamano elementi della natura.

 

L’astrazione, una tendenza che si contrappone ciclicamente all’empatia, la ritroviamo, in questo stile, nella sua ricerca di forme chiuse, cristalline e geometriche.

 

Lo spirito dello stile Liberty è ricerca continua di empatia, proprio in quella vita che attraversa i suoi oggetti ed elementi, fino ai suoi più piccoli dettagli, in quella linea che ha la forza, la dinamicità e lo sdoppiamento continuo di un’onda, in quell’assenza di simmetria che è assoluta rivelazione della sua vitalità interna.

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