Iniziando da oggi
Consulenti immobiliari allo specchio con la Gen Z
Nati tra il 1996 e il 2010, cresciuti all’indomani dall’attacco alle Torri Gemelle, spesso considerati troppo giovani, spavaldi, inaffidabili e con un basso potere economico. Sono i ragazzi della “Generazione Z” - la prima venuta al mondo dopo la nascita del web - e non hanno mai conosciuto un mondo senza conflitti, crisi economiche, ma anche senza tecnologie e ambienti digitali.
Ora stanno crescendo, e se fossero proprio loro il target prossimo delle nostre agenzie?
Non hanno ancora compiuto i 30 anni d’età, ma nei prossimi 5 anni il 38% di loro avrà intenzione di compare casa. Fanno parte di una generazione multiculturale, definita dai più multitasking e incapace di distinguere tra vita reale e virtuale. Per noi, invece, rappresentano il futuro dell’immobiliare e, per questo, abbiamo deciso di conoscerli meglio, indagando sulla loro percezione e le loro opinioni riguardo ai consulenti e alle agenzie immobiliari.
Chi influenza le loro decisioni abitative, quali sono gli ostacoli che portano loro a non rivolgersi a un consulente immobiliare e, ancora, qual è il loro prototipo ideale di consulente immobiliare?
Queste sono solo alcune delle domande che ci siamo posti e che abbiamo rivolto a un campione di 600 giovani da tutta Italia compresi tra i 20 e i 30 anni.
Non si può dire di conoscere qualcuno, però, senza prima avergli rivolto alcune domande di rito.
Qual è il loro hobby preferito?
Non possiamo certo fare di tutta l’erba un fascio, ma se dovessimo stilare una classifica dei loro hobby preferiti, sul podio ci sarebbero: “Guardare serie tv o film in streaming”, “Viaggiare” e “Passare del tempo con gli amici”. Amano anche trascorrere il loro tempo libero ascoltando musica, podcast, leggendo libri, facendo shopping e sport.
I social network fanno parte del loro quotidiano sin dall’adolescenza ed è ormai impossibile evitare di dare una sbirciatina al giorno, anche più volte durante la giornata, su Instagram. IG è il social più utilizzato in assoluto, seguito da Youtube, Facebook e TikTok, motivo per cui i canali digitali, come siti web e app specializzate, esercitano una forte influenza nella scelta della casa.
Ma proviamo a entrare più nel dettaglio…
Il 41% di loro è già entrato a far parte del mondo del lavoro, convive e sogna una casa di proprietà, al contrario di chi è ancora uno studente full-time o uno studente-lavoratore (42%) e preferisce vivere in una casa in affitto con coinquilini. Il restante 17% è diviso tra chi è la ricerca di un lavoro, chi non lavora e non lo cerca e chi vive ancora con i genitori.
Tra di loro sono i giovani lavoratori o studenti lavoratori che percepiscono maggiormente l’importanza di rivolgersi alle agenzie immobiliari, questo perché hanno avuto modo di contattarne o visitarne e, ancora, diventano il canale primario di riferimento per chi di loro è più propenso all’acquisto di una casa. Chi, invece, è più orientato verso l’affitto, preferisce rivolgersi direttamente al proprietario di casa.
Ma che idea si sono fatti sui consulenti immobiliari?
Per coloro che hanno già avuto esperienza in passato, rappresenterebbero, un orientamento, una sorta di “Google Maps” in un labirinto di Cnosso, costituito dall’offerta immobiliare attuale.
Se dovessero individuare un termine, una sola parola per definire i consulenti, quella giusta sarebbe “facilitatori”: le loro competenze in ambito burocratico, la loro profonda conoscenza del territorio, renderebbero il processo di acquisto o di affitto più semplice e veloce.
Quali sono allora le perplessità che scoraggerebbero 1 giovane su 4 a rivolgersi ai consulenti immobiliari?
I giovani esprimono il bisogno di poter contare su un professionista fidato, empatico, vicino alle loro esigenze. Chi non ha mai avuto esperienze in agenzia sembra essere un po’ scettico, soprattutto riguardo al costo delle prestazioni. Il consulente immobiliare che vorrebbero, infatti, sarebbe: trasparente nei compensi, dotato di capacità comunicative e attento ai loro bisogni.
Un discreto numero di giovani (37%), inoltre, anche in caso di contatti pregressi con le agenzie, non ha le idee chiare sui servizi effettivamente disponibili, motivo per cui i servizi tradizionali come la contrattazione sul costo degli immobili e l’offerta di informazioni aggiornate sul mercato immobiliare, sono quelli più apprezzati.
Troppo digitali per interagire con i nostri consulenti?
Nient’affatto! Anche i giovani più esperti di tecnologia sentono il bisogno di interagire di persona con professionisti esperti (60%), segno che il volto amico di un consulente dedicato, in grado di guidare e comprendere a fondo le loro necessità, ha un valore aggiunto rispetto a un portale di annunci o un app di ricerca.
Abbiamo avviato questa nostra indagine spinti dalla voglia di fare di più per la nostra consulenza. Così, a novembre 2022, abbiamo intrapreso un percorso di ricerca che è iniziato con l’organizzazione di un Hackathon, una vera e propria maratona di idee corsa dagli studenti di diverse facoltà dell’Università “La Sapienza” di Roma, ai quali abbiamo chiesto di immaginare gli spazi e i consulenti delle agenzie del futuro. Gli spunti emersi ci hanno portato a pensare più in grande, dando luogo, a gennaio, all’indagine di mercato che ha coinvolto ragazzi dai 20 ai 30 anni da tutta Italia e ci ha condotto fin qui.
Consigli per il consulente del futuro?
L’indagine ci ha aperto gli occhi su quelle che sono e devono essere viste come opportunità di miglioramento per i nostri consulenti: è importante riuscire a veicolare la competenza professionale dei nostri consulenti immobiliari, la trasparenza delle commissioni e l’attitudine che consente loro di interagire con i clienti nel modo più efficace possibile.
Punti di forza da valorizzare: empatia, attenzione alle esigenze dei clienti e onestà.